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L’Arte eclettica di Giorgio Laveri in mostra a Muggiò

A ottobre in Villa Casati

Rossetti alti più di una persona, lucidi e perfetti. Golose ciliegie, luccicanti e fuori misura, che si rincorrono come appena scivolate una dietro l’altra da un cesto, tutte da mangiare con gli occhi. Penne stilografiche dalle fattezze tondeggianti e, ancora, dalle dimensioni inconsuete … e,ancora, enormi caffettiere simbolo del design tutto italiano e “Boom boom”, una immensa pistola luccicante. Li affiancano quadri di carta e colore che diventano manifesti, dedicati a grandi film. Anche qui si spazia. Da Portiere di notte, ambientato nella Vienna degli anni ’50, piegata dal senso di colpa della seconda guerra mondiale, fino a un film che non si può dimenticare, Ultimo tango a Parigi, e ancora, Arancia meccanica sui toni del blu e del nero su cui risalta il rosso del bastone di Alex, mentre colpisce Dim, uno dei Drughi.

Le opere di Giorgio Laveri, in mostra fino al 16 ottobre presso Villa Casati Stampa di Soncino a Muggiò, mettono in contatto e in comunicazione l’arte del cinema e quella della ceramica, la quotidianità e la fantasia, il gioco e la critica sociale. Ogni opera è in bilico fra queste dimensioni. La passione per il materiale della ceramica, scoperta e praticata dall’artista per oltre trent’anni nelle terre di Albisola e la passione del cinema, da cui ha preso le mosse la sua carriera professionale. Così l’enorme pistola in ceramica, tanto lucida da sembrare quasi metallo anziché terracotta, è un omaggio al Padrino di Francis Coppola con Marlon Brando e un giovane Al Pacino; le tonde stilografiche rievocano invece l’infanzia e la bande dessiné di Topolino, traendo spunto dal design della penna di Basettoni… e ancora i rossetti “oversize” sono metafore del trucco di scena.

Giorgio Laveri è un artista a 360°, regista cinematografico e teatrale, ceramista e pittore. Fondatore del MAM, Movimento Artistico del Mediterraneo, ha collezionato numerosi riconoscimenti internazionali: ha esposto dal Palais de la Méditerranée di Nizza a Hong Kong, al Museo Renoir di Cagnes sur Mer a Strasburgo, dal Museo della Ceramica di Mondovì alla Florida. Proprio durante l’inaugurazione ci racconta di un altro grande progetto trasversale, che parte dal teatro per parlare di storia e di umanità, coinvolgendo anche la dimensione sociale. Proprio nelle prossime settimane, il 3 dicembre, ci sarà a Savona, la prima di questo progetto che mixa cinema e teatro, o meglio teatro sociale a cui Laveri si dedica da oltre 20 anni. Intitolato “Quieto Cablar sin imposiciones in limitaziones” e sviluppato con il Museo de la Memoria y de lo Derechosdedicato, è dedicato alla memoria dei desaparecidos e alla storia delle dittature in Argentina e in Cile, dove questa estate è già stato presentato (sia a Buenos Aires che a Santiago del Cile). Laveri ha rimesso in scena questi momenti così determinanti nella storia del Sud America in un percorso di sperimentazione teatrale e cinematografica sviluppata con degli attori d’eccezione, i ragazzi con disagio psichico della casa “Il Giardino del Mago”. Nell’ultima sala della mostra è possibile avere una anticipazione con il trailer del progetto.

Personale “Freezing Moments” è un tuffo nel mondo eclettico di un artista, curioso del mondo dell’immagine, instancabile sperimentatore per il quale l’arte visiva non ha confini nè distinzioni e parla un linguaggio pop nel senso più originario, ossia popolare. “Nelle ultime mostre organizzate insieme alla cooperativa Edificatrice – ha spiegato il curatore Vittorio Amedeo Sacco durante l’inaugurazione di sabato 17 settembre – abbiamo sempre cercato di portare l’arte alla gente. Con questa ultima mostra abbiamo centrato in pieno questo obiettivo”. “Arte con la gente e per la gente – chiosa lo stesso Giorgio Laveri -. L’arte è testimone e cronista dei nostri giorni, vive questo tempo. Nel momento in cui faccio un’opera è mio compito entrare nel quotidiano e nel sociale e applicare la mia sensibilità artistica a questa materia”.

Grande la soddisfazione del presidente della Edificatrice, Antonio Marucci, che ha aperto la presentazione: ”Dopo un percorso dedicato alla materia della ceramica con Laveri e la sua personale ancora una volta portiamo sul territorio un artista di primo piano della scena internazionale. Siamo molto orgogliosi di poter ancora una volta regalare alla cittadinanza una occasione così alta di conoscenza e incontro con l’arte”.

Gli ha fatto eco anche l’assessore Elisabetta Redaelli, in rappresentanza dell’amministrazione: “Grazie di cuore alla Cooperativa Edificatrice per la missione culturale che da anni la Edificatrice assolve con proposte di tutto rispetto. Grazie in particolare per gli interessanti spunti di questa mostra, capace di stupire ancora una volta per la poetica dell’artista e per una cifra stilistica così particolare, sia della tecnica artistica e materica che concettuale. Con questa trasfigurazione di oggetti del quotidiano in opere d’arte dalle forme così ingigantite ognuno di essi assume nuovi significati e nuove valenze. E’ una sperimentazione artistica che mi colpisce molto e che offre suggestioni inconsuete e interessanti”.